venerdì 20 marzo 2009

Giulia Ascoltava i Chicane


Qualche giorno fa ho visto “Giulia non Esce la Sera”, l’ultimo film di Giuseppe Piccioni. Si è parlato molto della colonna sonora curata dai Baustelle, che nel brano finale Piangi Roma duettano con Valeria Golino mettendone in luce un insospettato talento da chanteuse.

Ancor più mi ha sorpreso sentire nel film una canzone inglese fine anni novanta, di un autore che non ha mai avuto grande seguito in Italia. Mi riferisco a No Ordinary Morning dei Chicane. La cosa curiosa – non so quanto intenzionale - è come il testo e il video originale di questa canzone evochino sofferenze simili a quelle che Giulia racconta di aver vissuto nel proprio passato.

Sebbene sia difficile intuirlo da “No Ordinary Morning”, i Chicane sono tra i padri fondatori della musica trance/chill-out. Qualsiasi persona udente che abbia passato una serata estiva nella Ibiza della seconda metà degli anni novanta, si è imbattuta in un pezzo dei Chicane – di solito venivano suonati dai club più vicini alle spiagge, quando la notte cominciava ad albeggiare. Nick Bracegirdle – l’autore che si celava dietro al nome Chicane – aveva la singolare capacità di creare le atmosfere sonore su cui si sarebbero poi impigliati i ricordi dell’estate.

La musica dei Chicane restituisce nitidezza a momenti del passato, non importa quanto lontano. Il loro pezzo più seducente, Offshore riporta sempre nel luogo dove l’hai sentito la prima volta, distante da casa, distante dal quotidiano: “offshore”, appunto. Bracegirdle ti immerge in uno spazio sonoro sconfinato, dove i ricordi si dispiegano fino a diventare ipotesi di una vita diversa: ti domandi quali altri luoghi, quali altre persone, se solo quell’estate fosse finita diversamente… e ti lasci imprigionare nel tuo passato finché, finalmente, ti accorgi di esser stato stregato dal malizioso incantesimo di Bracegirdle, dai suoi tentativi di creare dipendenza per la sua musica rendendola inseparabile dalla tua storia.

I Chicane hanno costruito la loro fortuna intrappolando i loro ascoltatori nel ricordo di un’eterna estate. L’inclusione di un loro pezzo in “Giulia non Esce la Sera” arricchisce il film di una sfumatura imprevista, di un’involontaria eco alle vicende di una donna prigioniera – anche fisicamente – del proprio passato.

3 commenti:

  1. Ecco che deve scrivere un blog: qualcuno che ha qualcosa da dire e lo dice in modo chiaro, competente e brillante. Complimenti! Sbri

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